2014 - nuova sede regione Molise a Campobasso

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La morfologia dell'area ha determinato la soluzione della proposta progettuale alle richieste di un bando di concorso che ha avuto un travagliato percorso nato quattro anni fa.
Considerando il lotto, una edificazione con forme compatte è stata ritenuta ottimale rispetto al contesto e adeguata da un punto di vista bioclimatico per massimizzare il potenziale dell'area. L'idea di collegare la P.zza Savoia con le sedi viarie a valle hanno creato uno sdoppio dell'edificio che individua, anche funzionalmente, le sue parti:
- un corpo quasi totalmente “amministrativo”
- un corpo per la direzione e i politici
dimensionati sia come altezze sia come ingombri in funzione delle esigenze.
Il collegamento avviene passando sotto la parte a ponte tra i due blocchi e consente divise accessibilità agli stessi.
Il nuovo edificio emerge come un nuovo landmark, un segno capace di ridefinire il paesaggio circostante che diverrà fondo sul quale si proietterà la silhouette del nuovo edificio oggetto del concorso. Alla base del volume il parco occupa la restante del lotto e si inserisce all'interno del contesto urbano legandolo anche agli spazi collettivi dell'edificio.
Su quest'ultima considerazione - la visione della città storica mediata dalla nuova edificazione - è fondata la soluzione proposta e l'edificio riprende l'idea della GIRAFFA di Gino Marotta che viene riproposta in un pannello nel doppio volume dell'atrio d'ingresso.
La scelta della tipologia a torre, per la parte “amministrativa” corrisponde alla volontà di creare un segno verticale che segnali il baricentro dell'area urbana.
Area urbana che, con la soluzione progettuale proposta, si estende sino alle pendici della città e con il nuovo parco ne ridisegna il limite e lo configura verso la “campagna”. Il progetto risponde a diverse sollecitazioni urbane e paesaggistiche, integrandosi alla città esistente e divenendo catalizzatore di quella che sarà la funzione dell'edificio sia nel contesto cittadino sia come rappresentatività dell'Ente Regione. L'intento è quello di realizzare un'icona fondativa e uno spazio a misura d'uomo, fruibile liberamente. Abbiamo configurato un progetto dall'elevato valore simbolico e generoso verso la città in termini di offerta funzionale e sociale attraverso un modello caratterizzato da una progressiva densificazione di funzioni che genera un continuum tra la dimensioni “pubbliche” della città, dell'edificio, del parco e delle ulteriori strutture previste. Seguendo l'altimetria dell'area dalla piazza si scende all'interno di un podium ipogeo che dialoga per forma e dimensione con gli isolati urbani limitrofi e contiene tutti quegli spazi a parcheggio, sia per gli addetti sia per quanto di extraistituzionale è necessario, gestendo l'accesso all'edificio. Le due parti dell'edificio si mantengono ad un'altezza equilibrata in modo che la parte più bassa si contrapponga agli edifici residenziali esistenti senza problemi e la parte che ospita la sala plenaria e le sale conferenze diventa visibile, anche nel periodo notturno grazie all'illuminazione che ne segna l'attività, dalle sedi viabili ed è posta nella zona a ponte in modo che anche pedonalmente sia percepibile quasi a riproporre la trasparenza che ne devono avere i provvedimenti e l'attività stessa effettuata nella sala consiliare. Il roof-top diviene un giardino panoramico e spazio flessibile per eventi pubblici. Sono stati configurati spazi lavorativi “orizzontali e flessibili” adatti ad ospitare nuove organizzazioni dinamiche con una serie di moduli/ufficio realizzati con pareti movibili attrezzate in modo da poter dare diverse dimensionalità e funzionalità e poter avere,su ogni piano sia uffici singoli, doppi, open space, salette riunioni e uffici (con maggior superficie) per dirigenti e responsabili oltre a blocchi archivio, zona copie/piccolo ristoro in alcuni casi fruenti di logge coperte e dek.
Il progetto prevede una facciata che combina l'uso di una parete ventilata in lastre di corian e frangisole creando trasparenza sul lato completamente aperto verso il parco mentre il retro, sulla città, avrà limitate aperture diversificate in modo da riprenderne la stratificazione modificativa degli edifici stessi attorno, in un corretto rapporto tra tradizione e contemporaneità. La trasparenza materica è trasparenza nei confronti della città, chiarezza di intenti, responsabilità verso le risorse del territorio. Il progetto si fa interprete del tema della “porosità urbana” configurando un luogo in equilibro tra la socialità della piazza, gli spazi per le attività lavorative nell'edificio pubblico e il tempo libero. La visione che il progetto propone è quella di un'architettura delle responsabilità, portatrice di valori come il benessere interno, la sostenibilità ambientale e l'utilizzo dell'energia rinnovabile. La Nuova Sede della Sala Consiglio e Giunta Regionale del Molise si pone con una doppia valenza: da un lato come progetto in grado di incidere sul riassetto urbanistico e socioeconomico di Campobasso, dall'altro come nuova centralità in grado di riverberare la propria presenza ben oltre i propri confini. L'edificio compatto nella sua forma, oltre al blocco “alto” (amministrativo), è costituito da una parte “bassa” con una facciata esterna che riprende quella della parte “alta” sul lato nord ed, all'interno, ha un patio gradonato che illumina dall'alto gli spazi più interni e li collega visivamente, quasi in un pozzo vetrato, frammezzandosi con terrazze a verde a spazi di relax privilegiati.
Razionalizzare la costruzione e allo stesso tempo garantire la massima flessibilità degli spazi di lavoro è divenuto quindi possibile utilizzando un sistema che consenta ampie luci da assemblare per una struttura multi modulare che può essere utilizzata secondo le esigenze di progetto. I punti di snodo corrispondono ai blocchi scale e ascensori verticali. Lungo la facciata nord, grandi finestre per l'assunzione di energia in inverno sono messe in atto con una sporgenza che fornisce ombra in estate ed è costituita dai ballatoi esterni per la manutenzione della facciata su cui sono agganciati i brise soleil. A est e ovest, l'edificio “alto” è completamente chiuso mentre il blocco “basso” è completamente vetrato verso tutti i suoi lati esterni con lo stesso sistema della facciata nord del blocco “alto”. Uno zoccolo murario cucirà le parti fuori terra con i blocchi in elevazione; in parte sarà rivestito con verde verticale in modo da raccordare la costruzione con il parco e con le aree verdi esterne; piccole fresate nella parte di cemento, colorata all'impasto con colore grigio scuro, conterranno le aperture dei locali interni.
Le entrate principali dell'edificio, nella galleria sotto la parte a ponte, saranno grandi zone vetrate incassate nello zoccolo che verrà staccato, rispetto ai blocchi superiori, da scarto di facciata per la ventilazione della stessa. La copertura dello zoccolo sarà a verde che, verso il parco, diverrà giardino pensile con vasca d'acqua, servita da una lama cadente dalla quinta muraria su cui vi è l'insegna della Sede Regionale e che sarà il totem esterno indicativo, sul parco, della funzione dell'edificio. Dalla vasca a pelo d'acqua, dividente la sottostante parte di parco, scenderà piccola cascata sino all'ulteriore vasca posta nella parte centrale pavimentata del parco, zona questa che, grazie alla gradonata che la circonda, potrà diventare anche zona per manifestazioni ed eventi.
La continuità tra interno ed esterno, tra edificio e parco, tra edificio e città è l'elemento fondante così come lo è stata l'idea che il “naturale” entrasse nell'edificio e che è stata un'altra delle scelte progettuali fondamentali. Agli ingressi del percorso, che collega P.zza Savoia con via Duca di Genova, vi saranno due panche/insegna in acciaio riportanti la scritta Regione Molise e segneranno il limite della pertinenza dello spazio per gli uffici regionali. La struttura dell'edificio è in parte in c.a. ed in parte metallica e composta da un nocciolo che comprende i vani scala, mentre perimetralmente i carichi vengono ripresi da colonne in acciaio integrate nel pacchetto di rivestimento della facciata. Le solette in calcestruzzo armato hanno uno spessore di 25 cm mentre la struttura degli interrati è completamente in c.a. (muri e pilastri) con solai tipo predalles.
Le caratteristiche di prestazione energetica dell'edificio, ottenute attraverso una forma ottimizzata per migliorare le funzionalità del sito, un rapporto superficie / volume e una accurata scelta dei materiali da costruzione, e dei pacchetti, con un conseguente progettazione integrata, hanno portato ad un risultato di co-impianto tecnologico ordinato e progettato per garantire condizioni di comfort interno e raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico e, in particolare, la sostenibilità ambientale adottando il requisito di emissioni di CO2 pari a 0. L'analisi del sito, ha propeso per un impianto basato sulla scelta di utilizzare l'energia geotermica in combinazione con sistemi a pompa di calore reversibili, e il calore solare. Il sistema impiantistico dell'edificio è distribuito attraverso l'uso di solai, strutture opache attive aventi caratteristiche termiche tampone di ritardo termico ottimizzato per ottenere il massimo comfort ambientale e ventilazione naturale garantito dall'analisi tecnica dei gradienti di temperatura e gestito e controllato dal sistema domotico distribuito.
Intervallo di tempo e massa termica è utilizzata nei piani per contenere i picchi di domanda di energia termica attiva. Così limitando il potenziale di impianti di condizionamento che sono caratterizzate da un funzionamento costante durante l'arco giornaliero stagionale, assicurando alti rendimenti produttivi. Il sistema di involucro prevede elementi frangisole in lamiera e un tamponamento di interpiano a elevato isolamento termoacustico. Le pareti perimetrali, non strutturali, sono rivestite in corian con una parete ventilata isolata. L'appoggio perimetrale e assicurato da elementi speciali termo-isolanti. Lo sviluppo di concetti innovativi nel rispetto delle esigenze di sostenibilità, comfort e risparmio energetico sono state le idee fondanti. In sintesi, l'edifico è governato da un sistema di automazione che controlla e supervisiona gli impianti di riscaldamento, condizionamento, ventilazione, oltre a tutti i sottosistemi presenti. Le centrali di riscaldamento/raffreddamento e di ventilazione sono situate nei locali tecnici integrati sia sul piano di copertura che nell'interrato. La distribuzione del caldo e del freddo negli ambienti di lavoro avviene tramite pannelli radianti a bassa temperatura, installati a soffitto, coadiuvati da un sistema di trattamento aria. I pannelli integrano i corpi illuminanti (con regolatore automatico dell'intensità luminosa in funzione dell'apporto di luce esterna), i materassini fonoassorbenti, i rilevatori di presenza e l'impianto sprinkler.
Il parco urbano
Il disegno delle aree attorno all'edificio e del parco urbano è molto semplice e mantiene quasi tutte le preesistenze; unica innovazione è lo spostamento della sede viaria che unisce via Gazzani alla nuova rotonda sopra la linea ferroviaria, ciò consente di rendere più agevole il traffico e nel contempo di ampliare la zona a verde a fianco della ferrovia ottenendo così un vero parco ed una zona “giardino”; le due aree sono comunque interconnesse e costituiscono un valore ambientale unico. Attraverso il parco si potrà raggiungere P.zza Savoia direttamente uscendo in una ulteriore area verde, sedime ex Roxy, di fronte alla Villa de Capoa ove, la Piazza stessa, risistemata e pavimentata creerà un unicum/nuovo spazio urbano su cui affaccerà l'edificio della Regione ed il nuovo collegamento passante sotto la costruzione.
Nella piazza liberata, con il disegno della pavimentazione, consentirà spazio per 40 posti auto, oltre 400 saranno nel parcheggio interrato, in aggiunta a quelli pertinenti all'edificio (75) mentre altri ne saranno a servizio degli addetti a cui si sommeranno quelli pubblici per un totale di oltre 620 posti auto e circa 50 posti moto.

Progettisti: archh. Diego Toluzzo (capogruppo), Magni Carlo, Vincenzo Spreafico, ing. Armando Russo

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